LA VOCE PROFESSIONALE

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Con la voce possiamo trasmettere pensieri, conoscenze ed emozioni.

Il grande potere della voce è trasmettere fiducia alla persona che è in ascolto; avere una voce elastica, senza tensione, in equilibrio, dolce, ricca di colori, ricca di armonici, in continuo movimento, agile, senza peso, che cambia da un momento all’altro è il requisito necessario per raggiungere questo obiettivo.

Ci sono tuttavia delle situazioni in cui abuso e cattivo uso della voce generano una sproporzione cialisfrance24.com tra capacità fonatorie e necessità individuali di espressione, e quindi rompono quel fisiologico equilibrio che di solito conduce ad una comunicazione a basso consumo energetico, comportando, nel tempo, l’insorgenza di una patologia vocale.

A tal proposito, al di là delle normali necessità comunicative del quotidiano, più o meno preponderanti il relazione al temperamento di ognuno, vi sono della situazioni in cui la voce, è chiamata ad essere strumento di lavoro, sottoposto a notevoli sforzi e chiamato ad essere ben comprensibile, piacevole all’ascolto, con un’emissione facile che consenta di parlare a lungo senza sforzi eccessivi.

Ci riferiamo non solo a cantanti, attori, ma a tutte quelle categorie di “professionisti vocali” che, con e attraverso la voce, veicolano informazioni, propaganda, istruzione, cultura… e che insomma non potrebbe, in senso proprio, continuare a svolgere il proprio lavoro senza l’uso di essa.

CATEGORIE DI PROFESSIONISTI CONSIDERATI A RISCHIO PER LA VOCE

Insegnanti

Cantanti

Attori

Operatori telefonici e telegrafisti

Annunciatori televisivi e radiofonici

Politici

Avvocati

Preti

Traduttori

Guide turistiche

Direttori didattici, precettori

Personale di vendita

Militari

Segretarie

Questi soggetti, carenti di adeguate tecniche vocali e posturali, e spesso ignari di norme di igiene vocale, usano la voce in modo assiduo e sostenuto, mettendo sotto sforzo il proprio apparato fonatorio.

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Tra le categorie professionali a rischio, quella degli insegnanti è la categoria più interessata. Un numero crescente di insegnanti, infatti, è sottoposto a sforzo vocale durante la propria giornata lavorativa e in maniera maggiore rispetto al passato (basti pensare, ad esempio, all’aumento del numero di alunni da gestire in una classe).

Molti insegnanti, operatori, maestre di scuole materne e elementari, dopo aver parlato per molte ore in classe, durante convegni, in contesti di formazione e aggregazione sociale, dichiarano di non essere stati in grado di mantenere un tono costante e fluido, durante la loro esposizione e di trovarsi costretti a gridare, con dolori inevitabili, bruciori alle corde vocali e di conseguenza, abbassamenti di voce. Al termine delle loro giornate lavorative, si sentono molto stanchi e non hanno la forza di parlare, la voce diventa “grossa” e rauca e si abbassa di intensità, fino ad arrivare, al venerdì pomeriggio, a mancare del tutto.

Si tratta di condizioni che, se vanno incontro a processi di cronicizzazione, si rappresentano come un limite, nel corso della carriera, al normale svolgimento della propria attività lavorativa.

Sebbene si evidenzino percentuali significative di incidenze di patologie vocali negli insegnanti, i disturbi della voce- disfonie- non sono ancora riconosciuti e tutelati come patologie professionali.

Tali considerazioni richiamano l’attenzione sulla necessità di approfondire la ricerca e sviluppare in tali professionisti la consapevolezza dei rischi,

la conoscenza di modalità preventive e pertanto insegnare loro a salvaguardare e curare il loro prezioso strumento di lavoro.

Sulla base di tali assunti, la Dott.ssa Mariagrazia Scaffidi (Logopedista presso il Centro Tandem) e la Dott.ssa Patrizia Longo (Logopedista presso l’UOC di ORL del Policlinico di Messina), hanno avviato uno studio per analizzare la consapevolezza fonatoria e il disagio vocale autopercepito in un campione di insegnanti del territorio.

Il tutto allo scopo di:

– Sviluppare un programma di sensibilizzazione all’uso dello strumento voce;

– Individuare strumenti validi alla strutturazione di un programma di screening vocale dedicato agli insegnanti per determinare precocemente il rischio fonatorio;

– Prevenire l’insorgenza della patologia professionale.

voce alla voce tandem 5Il campione analizzato nella prima sezione di studio affrontata è costituito da 123 insegnanti appartenenti a 4 scuole diverse:

– Scuole dell’infanzia, elementare e media dell’istituto comprensivo di Brolo;

– Istituto d’arte di capo d’Orlando;

– Liceo scientifico di Sant’Agata di Militello;

– Istituto professionale di Patti.

Si è somministrato un questionario di autovalutazione del disturbo vocale (VHI) ed una scheda anagrafica per la raccolta delle variabili del campione.

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CAMPIONE DEGLI INSEGNANTI (il primo dato)  e GRADO DI DISABILITÀ VOCALE PERCEPITO (il secondo dato)
42 – ASSENTE
55 – LIEVE
18 – MEDIA
8  – GRAVE

Come si può notare, di tale campione, il 21% percepisce un disagio vocale medio-grave, con caratteristiche quali:

– Età media superiore a quella generale;

– Media degli anni di servizio superiore a quella generale;

– Numero di ore settimanali maggiori a 18;

– Alta incidenza di patologie ORL (61,5%);

– Il 34,6% è rappresentato da fumatori.

Tale prima sezione non si è ancora conclusa in quanto è in corso lo studio di campioni di insegnanti di altri territori.

Diamo uno sguardo a …CAUSE FISIOPATOLOGICHE dei disturbi vocali

1. Parlare troppo a lungo;

2. Parlare a intensità troppo elevata;

3. Usare attacchi vocali bruschi;

4. Assunzione di una posizione laringea alta per aumentare l’intensità vocale;

5. Emissione di una vocalità pressata e tesa;

6. Parlare e urlare nel rumore;

7. Contrazione del laringe per aumentare l’autorevolezza vocale;

8. Eccessivo abbassamento tonale;

9. Monotonia vocale con correlato di rigidità laringea;

10. Esecuzione di performance vocali a scopo didattico.

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…COMORBILITA’ E ABITUDINI VIZIATE come fattori di rischio

– L’eccesso di fumo e alcool; – L’abitudine di schiarire troppo spesso la voce; – La concomitanza di fatti flogistici; – L’uso di farmaci; – Le allergie; – Il reflusso gastro-esofageo; – La sindrome premestruale femminile.

Le domande che seguono potrebbero aiutarti a comprendere il problema….
Se parli a lungo ti gira la testa?
Quando parli rimani a corto di fiato?
La tua voce varia nel corso della giornata?
La tua voce ti sembra soffiata e flebile?
La tua voce ti sembra rauca?
Hai l’impressione di dover forzare per produrre la voce?
Mentre parli la tua voce varia in maniera imprevedibile?
Cerchi di modificare la tua voce affinché sia migliore?
Fai molta fatica a parlare?
Alla sera la tua voce è più brutta?
Nel corso di una conversazione rimani senza voce?